venerdì 27 dicembre 2013

Moscato d'autunno 2012 P. Saracco

Etichetta

Qualcuno più famoso di me, anche lui pensionato ma decisamente più ricco di me ( l'avvocato) avrebbe sparato la sua sentenza con un sintetico 100/100.
Qualche romano avrebbe sinteticamente escamato: 'sticazzi.
Qualche ligure con un semplice: "Belin."
in Toscana un condito: "maremma maiala che buono". 
a Milano: Uè ma l'è propri bunn.

domenica 8 dicembre 2013

Palazzo Lana extreme 2004 - Berlucchi

Bottiglia

La linea Palazzo Lana è ricavata dalle uve migliori nelle migliori annate. Praticamente il meglio che la Berlucchi produce tra tutti i suoi vini.
La dicitura extreme rivela che è prodotta da uve pinot noir. Tenuto conto della qualità del vino e del suo costo al dettaglio è facile inserirlo tra i migliori rapporti q/p della Franciacorta.
Il vino si mostra con un bel colore giallo paglierino intenso e bollicine finissime, profumi più vegetali che fruttati o floreali, si sentono nettamente la menta bianca, il basilico, il sedano ed una leggera nota che sembra porro. In bocca a seconda della temperatura di degustazione passa dall'austero fresco al gourmand dolcino a temperatura più elevata. Bella bevuta senza dubbio. Chapeau

domenica 24 novembre 2013

Chambave Muscat 2012 - La Crotta di Vigneron

Un vino bianco territoriale di ottima qualità che si rivela decisamente aromatico come da DNA del vitigno. Fino a qui non ci piove!
Espressione che annusandolo a pieni polmoni dal bicchiere ampio si distinguono soprattutto le note di erbe officinali e di frutta a polpa gialla. Gli aromi di salvia e rosmarino si uniscono ben distinte alle sensazioni dolci della pesca e delle prugne gialle una fresca nota acidulo-piccante  punge in maniera delicata la punta del naso. All'assaggio il corpo è pieno per essere un moscato, l'alcol sostiene vigorosamente la sua parte ma l'equilibrio e l'acidità attenuano quello che potrebbe rivelarsi controproducente per la beva. Anche a temperatura leggermente superiore al normale mantiene un solido complesso aromatico gustativo senza scadere in qualità.

etichetta

martedì 12 novembre 2013

Porto Graham's tawny 30 anni

Saltuariamente la mia curiosità mi porta al porto ma se proprio non vado al porto mi porto in prossimità del porto. Dove poi sarà questo porto? Un porto-gallo, un porto in Spagna o un porto siculo?
Di solito preferisco addentrarmi nei porti sicuri che però si chiamano Marsala, anzi, si chiama Il Marsala e lo produce De Bartoli che sia centenario, cinquantenario, ventennale è però quasi sempre un vecchio samperi. Poi mi capita di andare nel porto più veloce dove anche i millesimi di secondo fanno la differenza tra il buono ed il cattivo. Poi c'è il porto che si crede il migliore e spesso lo dimostra ma invece di pavoneggiarsi fa il gallo.

Eccolo qui! tanto è perfetto ed armonico che sembra finto: il david di Michelangelo.
Descriverlo diventa inutile perchè i suoi profumi ti inebriano e mettono in eccitazione l'olfatto fino ad ipnotizzarti, perchè il suo sapore completo, indescrivibilmente complesso, equilibrato come un bilancino di gioielleria, profondo come la fossa delle Marianne e, la sua persistenza è talmente infinita che se fosse sgradevole diverrebbe una tortura per il degustatore.
A differenti temperature di degustazione le sfaccettature di questo porto si modificano forse come potrebbe capitare a qualsiasi vecchio porticciolo di mare come i riflessi della luce dell'alba e del tramonto, del mezzodì e della notte.

A cosa lo si può abbinare questo monumento? Difficile a dirsi, è lì sul piedistallo che guarda tutto e tutti dall'alto in basso e scruta con lo sguardo di traverso, chiunque gli si voglia avvicinare  viene disintegrato senza pietà. Dovrei provare col cioccolato fondente al peperencino o quacosa di veramente piccante ma forse è meglio goderselo stravaccati sul divano, il cane sul tappeto e la dolce metà accanto.

Bottiglia

martedì 5 novembre 2013

Filagnotti 2007 - Cascina degli ulivi

Etichetta

Storica azienda che conduce la produzione seguendo la filosofia della biodinamica da ormai 30 anni.
Ogni tanto ci ricasco e bevo vini che non assecondano il mio gusto e le mie aspettative ma sono testardo e curioso quindi ogni tanto riprovo prodotti che non mi hanno convinto. Forse sono alla ricerca di sapere se il mio gusto si è modificato e se l'invecchiamento delle ormai sempre meno papille gustative mi lascia sorpreso.
Trovo però che i bianchi della penisola che seguono la biodinamica e l'assenza di solforosa si somiglino tutti. Sono incapace di distinguere un Cortese da un Sauvignon o da un Friulano, ci sento quella resina e quella mandorla che li unifica nei sapori e nei profumi.
Vorrei essere sorpreso dal terroir o dal varietale, sarà per la prossima volta, tanto ci ricasco di sicuro.

Nova Domus 2009 - Terlano


 
Bottiglia

Una delle "selezioni" della cantina di Terlano, uvaggio di pinot bianco, chardonnay e sauvignon personalmente uno dei vini bianchi italiani che preferisco. Capace di invecchiare molto bene ma difficile da tenere in cantina per il suo rapporto qualità/prezzo.
Il colore è giallo paglierino di media intensità, brillante e compatto.
Il corredo aromaticoè complesso ma neutro nello stesso tempo, i profumi che lo caratterizzano prncipalmente sono quelli della frutta esotica, ananas, maracuja e banana, note erbacee di finocchio e sedano si avvicendano al fieno.
Bevuto a temperatura di cantina prossima ai 16°C in bocca esprime il suo valore, la struttura del vino lo rende cremoso e rotondo capace di abbinamenti a piatti dall'aroma intenso. Ottima persistenza.

domenica 3 novembre 2013

Barolo Lazzarito 1999 - Fontanafredda

Etichetta

Rosso rubino intenso (con pelucchi del maglione in superficie).
Profumi delicati, da cercare che rivelano la provenienza: si direbbe subito che è un Barolo (si chiama terroir).
L'aroma che contraddistingue questa bottiglia è il cardamomo poi si sente la rosa appassita e note di legna arsa e cacao amaro.
In bocca si rivela ancora giovane, sarebbe da attendere ancora una decina d'anni perchè possa offrire delle belle note terziarie e tannini meno aggressivi che Serralunga ma il calore della bocca evidenzia la presenza di frutti rossi e violetta.  Di buona persistenza gustativa.

sabato 2 novembre 2013

Pranzo al Pisacco - Milano

In quel di Brera, quasi defilato,  ci sta questo bar ristorante bistrot con la firma di Berton.
La mano di uno chef con le palline, nei piatti in effetti si fa sentire, decisamente precisi nel gusto e semplicemente definiti nell'aroma. Con quel tocco in più che una "trattoria" non sarebbe in grado di offrire ma che qualcun si ostina a classificare come tale.
apparecchiatura

Senza tovaglia ne tovaglietta all'americana fa figo e non impegna.
Il menù quotidiano dello chef prevede tortelli di zucca, tortino di coniglio e crema di topinambur.
Piatti

La location si appresta a frequentazioni di alto profilo, le signore milanesi in fatto di bellezza, eleganza alla moda e sapersi mettere in mostra non hanno rivali.


clientela selezionata

Interessante dessert di tortino alle erbe con pomodorini.


dessert

Luogo perfetto prima di affrontare un colloquio di selezione culinaria di cui ero un invidiabile maestro invisibile.




venerdì 1 novembre 2013

Diploma

Diploma
Questo sì che è un attestato serio.

lunedì 21 ottobre 2013

Tristezza

Necrologio: si è spento Patrick Bize vigneron enologo di Savigny les Beaune titolare di una delle principali cantine di Borgogna. 
Quando ebbi modo di conoscerlo mi restò impressa nella mente la sua irriverente sincerità inpavida quasi provocatoria.

lunedì 14 ottobre 2013

UMAMI



Chiunque, da sempre è capace di riconoscere quello che le papille gustative trasmettono al cervello:

- sale
- cacao
- zucchero
- limone

Ognuno di questi elementi primari rispecchia i gusti primari che conosciamo e che servono a sopravvivere in primis e a capire cosa stiamo mangiando in seguito.
Una volta raggiunto il benessere, capito quali sono gli elementi velenosi, serviva qualcosa necessario ad essere insoddisfatti di noi stessi e qualcosa che punisse il nostro essere. Non necessariamente ad essere migliori o più raffinati, ma qualcosa che ci impegnasse nel quotidiano tanto per avere qualche grattacapo o problema da risolvere.

Cosa c'è di meglio di trovare un nuovo gusto che le nostre papille gustative siano in grado di riconoscere?
OK, i musi gialli isolani ed ottonati saranno stati "isolati" per taaanto tempo per farci credere che esista l'umami, però siamo noi che abbiamo il compito ed il dovere di confermare o smentire che l'imperatore è un essere superiore indiscutibilmente anche nei confronti del sesso femminile.
L'umami dovrebbe essere considerato il quinto gusto da affiancare all'acido, all'amaro, al dolce ed al salato.
Avete mai decifrato un sapore diverso da questi quattro? No? non capite una beata mazza!!!
Avete mai ciucciato la cartilagine di uno stinco al forno? non avete mai esagerato nel dado quando fate il risotto alla milanese? Non avete mai capito cos'era quella strana sensazione che lascia la "cottura" esagerata delle ossa? Secondo i sudditi del sovrano celeste Akihito (ma non era una razza canina?) quella sensazione asfaltata sulla lingua, a differenza del goudron di tanti vini di Bordeaux, è il 5° sapore che viene chiamato Umami.
Non mi diverte essere preso per i fondelli da nessuno. Se poi non sono napoletani o cubani (professionisti dell'argomento), spiazzate i vostri commensali, fate la figura di chi ne sa di più, tanto è da diverso tempo che se ne parla quindi anche ricercando su gugol qualcosa che parla di umami si trova (il correttore ortografico vi segnerà il rosso ma non fa niente) .
Decidete da soli: l'umami è  il quinto sapore o no?



giovedì 10 ottobre 2013

Domaine Ganevat Grusse en Billat 2010

etichetta

Questo  poco conosciuto (almeno per me) produttore francese dello Jura opera in vigna senza utilizzo di prodotti di sintesi ed in cantina senza fare uso di SO2 e senza filtraggio. Una volta anche il "vino del contadino" era fatto così ma difficilmente si riusciva a bere se solo il palato non era asfaltato. Finchè in vigna non si usano prodotti di sintesi per ottenere grande qualità di materia prima forse necessita di più attenzioni e cure rispetto a che usa diserbanti e concimi, è in cantina che per mantenere stabile e ben conservato il prodotto finito che bisogna essere veramente in gamba. Serve estrema pulizia e particolari attenzioni per non inficiare la qualità del vino. Risultato finale di tutto questo è una più facile beva senza appesantire il fisico. Alla degustazione si presenta di un colore giallo paglierino tenue leggermente velato che rivela l'assenza di filtraggio. I profumi si rvelano sul floreale ed agrumato con una mini nota di legna secca che mi ricorda i pinot bianchi dell'alto adige.
In bocca è vivace, una sferzante acidità stmola le papille gustative a mettersi sull'attenti e la salivazione aumenta. Decisamente un bel prodotto.

giovedì 3 ottobre 2013

Sassi solivi riserva 2009 . Triasso & Sassella

La mia vecchia e cara Valtellina non delude mai, riesce a soddisfare le mie passioni ed i miei piaceri.
Questo vino dal colore granata trasparente e brillante rispecchia al meglio nei profumi ciò che la Valtellina vinicola riesce ad offrire, in bocca è austero e vivace per parecchio tempo.

domenica 29 settembre 2013

L'amateur

Champagne blanc de blancs extra brut  1er cru  David Leclapart Trepail.

Cosa vi aspettavate? alla mia età certe cose si adattano bene alla sogliola alla mugnaia anche se il pinot meunier qui non c'è. Non fate gli spiritosi perchè non c'entra niente neanche con Livigno.
C'entra invece tanto la biodinamica come attività utilizzata per la coltivazione delle vigne. Non sapete cos'è la biodinamica? Una volta con amici andai da un produttore piemontese e vedendo i cavalli liberi tra il nebbiolo capii che era un biodinamico, gli amici mi guardarono come fossi un alieno.
Il colore di un bel giallo paglierino finemente percorso da bollicine rarefatte emana un profumo agrumato di cedro e menta bianca, un sottofondo di acacia e di sedano si evolvono durante la degustazione gustativa in note più candite e di caramella al rabarbaro. Sottile, pungente, da scoprire ma soddisfacente come piace a me.

etichetta

sabato 28 settembre 2013

Dolcetto d'Alba bricco Mirasole 2011 - G. Mascarello


Il noto produttore di uno dei più grandi vini italiani e mondiali (il Barolo riserva Monprivato Ca' d' Morissio) produce con la stessa cura anche vini da uve ben più semplici del Nebbiolo.
Tra questi, il dolcetto d'alba proveniente dalle vigne poste in CastiglioneFalletto. Il suo coloro rosso rubino intenso dall'unghia violacea ed i profumi vinosi, fruttati ed amarognoli tendenti alla mandorla ed al gesso potrebbero confondere l'ignaro degustatore con un vitigno tipicamente sudtirolese. L'amaro in bocca resta e si accentua, seppur confuso tra equilibrio e frutti rossi di sottobosco quali i lamponi e le fragoline. Diventa fastidioso (l'amarognolo) con l'abbinamento di una bella cuteleta impanada fatta con tutti i crismi compreso il burro chiarificato, peccato. La prossima volta lo abbino al risotto giallo.





venerdì 27 settembre 2013

Le fole 2010 - Cantina Giardino

Etichetta

Un giretto in terra d' Irpinia grazie ad un vino a base Aglianico prodotto da una cantina con sani principi. Credo che questa bottiglia sia da considerare la base di partenza ma sicuramente chi ne beve il suo nettare non rimarrà deluso.
Rosso rubino non filtrato rivela la giovinezza, al naso i profumi di frutti rossi e violette si indirizzano ad essere completati da speziature dolci, fieno ed pochino di goudron. In bocca un fine acidità primaria rinfresca il palato come un piccolo grappolo di ribes. Buona persistenza.

mercoledì 25 settembre 2013

Vosne Romanée 1er cru La Colombiere 2005 - Fabrice Vigot

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Un produttore quasi sconosciuto in Italia che si insinua tra chi fa buoni prodotti tradizionali senza eccellere ma è convincente ed affidabile.
La bottiglia in questione si caratterizza da un bellissimo colore rubino brillante che invita alla beva. Il naso risulta decisamente chiuso e leggermente ridotto: profumi tenui di frutti rossi e violette faticano ad uscire dal bicchiere. In bocca invece ha un'altra stoffa, aiuta decisamente a rivelare quello che mancava all'olfatto: sensazioni di carne fresca si aggiungono ai profumi citati, un perfetto equilibrio ed una buona densità in bocca si fondono ad una piacevole dolcezza. non molto persistente.

Dogliani Otto filari 2012 DOCG - Eraldo Revelli


Una mia vecchia conoscenza, anche se manco visita da alcuni anni, i suoi vini da 3 lustri a questa parte hanno sempre fatto parte delle mie bevute casalinghe. Sincerità di prodotto, cura delle vigne e dei noccioli, attenzione in cantina fanno sì che si possa ricavare dell'ottimo vino anche tra le vigne alla più elevata altitudine delle Langhe. Tenendo conto che solitamente l'otto filari non è il prodotto che prediligo fra quelli di Eraldo e la figlia Claudia non posso che essere felice per la bella riuscita del Dogliani in questione. Rosso rubino carico compatto profumi vinosi di lamponi, more e ciliegie con note floreali, equilibrato in bocca e bevibilità alla massima potnza fanno finire la bottiglia senza accorgersene.

martedì 24 settembre 2013

RKATSITELI Grand cru Tsarapi 2006 - PRINCE MAKASHVILI

Etichetta
 
Un vino bianco Georgiano elevato in terracotta sulle bucce importato da Velier.
Ricorda decisamente altri vini prodotti in Italia della stessa tipologia. Quando il lavoro di trattamento dell'uva subisce un livello di attenzione in cantina così deciso il risultato finale è l'ottenimento di un prodotto conformato ovunque venga coltivatoo e con qualsiasi tipologia di vitigno a bacca bianca venga prodotto.
Ciò non toglie che esistano amanti della tipologia ma sono vini che si discostano dagli standard utilizzati per definirne la qualità perciò è comprensibile trovare sia amanti che detrattori di profumi ma soprattutto sapori inusuali o atipici.
Il vino si presenta di un colore aranciato compatto, i profumi tenui di albicocche disidratate e di miele in bocca risulta corposo esi ha la sensazione di succiare la buccia dell'uva, risulta anche un po' allappante mentre sul finale un'acidità secondaria tenta di lasciare pulita la bocca. A cosa si riesce ad abbinare?

venerdì 20 settembre 2013

giovedì 19 settembre 2013

Schioppettino di Cialla 2007 - Ronchi di Cialla

foto tratta dal sito del produttore


Un gran vino senza dubbio, ha tutte le qualità migliori che si ricercano in un vino: di colore rosso rubino carico si presenta al naso ben definito, pulito e complesso. Note speziate di pepe, frutta rossa e scura fin quasi a diventare sanguigna in bocca è equilibrato e potente senza essere invadente, la bassa gradazione alcolica aiuta la beva senza appesantire il fegato, ottima persistenza.

domenica 15 settembre 2013

Barbaresco 2001 - Gaja

Etichetta

Lo conoscete? ne avete sentito parlare?
Sicuramente uno dei produttori italiani più famosi e più tra i più chiacchierati fra gli appassionati. Il vino in questione si presenta di un bel rosso granato un po' cupo dall'unghia più viva e brillante, lascia degli archetti fitti sulle pareti del bicchiere, alla degustazione si rivela migliore al palato che al naso. Profumi decisamente nascosti si rivelano tenui sulla rosa appassita e sulla legna arsa. La bocca si presenta ben bilanciata nella sua notevole struttura compatta, i tannini fanno sentire la loro presenza ma anche l'alcol vuole la sua parte. Forse manca un pochino di acidità.



sabato 14 settembre 2013

Barbera d'Asti 1995 - Tenuta dei Fiori

Etichetta


Una bottiglia acquistata recentemente ad un prezzo onesto, magistralmente affinata in acciaio, sinceramente terziarizzata direi didattica per comprendere i vini "pensionati". I profumi di sottobosco, humus, foglie secche e cuoio sono però accompagnati anche da frutta rossa ed una favolosa, persistente all'infinito ma delicata acidità fa da spalla per tenere vivo l'assaggio. Unico neo è il fondo che non permette di finire completamente la bottiglia.


lunedì 9 settembre 2013

Infinocchiare - Consigli

Si dice che il verbo in questione abbia preso il significato dall'abitudine degli osti di servire i finocchi che hanno la capacità di ingannare il cliente sulla qualità del vino servito. Questo imbroglio potrebbe diventare utile anche a casa con bottiglie dall'etichetta e dal prezzo importante ma dalla degustazione sotto performante.

Aggiungere qualche seme di finocchio nel piatto in preparazione mi ha aiutato a bere più agevolmente una bottiglia da 30 euro ma dalla qualità relativa insufficiente. Nessun difetto di tappo o quant'altro ma solo una bottiglia direi sfortunata. A l momento di stappare la delusione prima di preparare da mangiare ho voluto provare, senza delusione, ad auto infinocchiarmi. 

sabato 7 settembre 2013

La Rustia 2012 Erbaluce di caluso - Orsolani

L'etichetta


Per un vino bianco piemontese di una denominazione trascurata dalla critica enologica, prodotto con un banale e breve affinamento in acciaio ma sempre tenendo che questo vino segue il disciplinare DOCG il risultato mi piace per diversi motivi:

  •  Il prezzo è a una cifra o poco più.
  • non presenta difetti di produzione quali puzzette, tappi improbabili o sensazioni chimiche.
  • i profumi neutri lo fanno mettere nella categoria dei buoni pinot bianchi leggermente maturi ben abbinabile a tanti piatti neutrali e delicati o speziati.
  • in bocca ha poca acidità quindi va bevuto giovane con l'accortezza di usarlo con abbinamenti acidi o piccanti.

venerdì 6 settembre 2013

Ristorante Wang Jiao - Milano

Ingresso

In piena Cinatown milanese da pochi mesi è aperto questo ristorante cinese che punta con decisione alla qualità.
Seppure gli interni siano sì migliori della maggior parte dei ristoranti cinesi, gli arredi non sono il loro pezzo forte. Così anche la parte dedicata alle bevande non brilla per originalità.


Sala









Nulla da dire invece della cucina, i piatti preparati ci hanno pienamente soddisfatto, sia i più tradizionali nelle preparazioni che conosciamo di più come il riso saltato e gli spaghetti di riso anch'essi saltati.


Riso saltato

Spaghetti saltati


Sia le preparazioni di pollo piccante con anacardi che la padella di fuoco di pollo piccante.


Pollo anacardi, piccante

Padella di fuoco



Le dosi massicce delle portate consigliano di non esagerare col numero di ordinazioni, si riesce ad uscire soddisfatto con 3 piatti in due. 
Il ristorante si trova in via P. Lomazzo, a pochi metri da una chiesetta sconsacrata quasi sull'angolo di via P. Sarpi. Si spende meno di 15 euro a testa.

giovedì 5 settembre 2013

Montevertine Le Pergole torte 2003



Uno dei migliori vini prodotti da uve Sangiovese!
Le pergole torte sa di Toscana in tutto e per tutto, ha il carattere, la migliore nobiltà dell'uva e del terroir dove viene coltivato e prodotto.
Il manico in vigna ed incantina è indiscutibile ma...
Stappando la bottiglia il colore risulta granato intenso che diventa mattonato verso l'unghia, all'occhio si potrebbe dire che la sua età sia più avanzata, non da pensionato ma da persona matura.
I profumi si rivelano sotto forma di frutta stramatura e marmellata con note decise di cacao amaro e di sottobosco.
In bocca è pieno ed avvolgente, alcolico ed ha la mancanza della spalla acida necessaria ai vini per una miglior beva e tenuta nel tempo.

venerdì 30 agosto 2013

Sugarpova

Sugarpova


La notizia è sufficientemente fresca, una delle più brave tenniste al mondo e probabilmente la più bella in termini assoluti ha tentato di cambiare il suo cognome per un breve periodo di tempo, coincidente con gli U.S. open a Flushing Meadows così da potersi fare pubblicità gratuita. Infatti l'anno passato la bellissimima Maria è diventata imprenditrice nel settore delle caramelle.
Purtroppo per Lei un dolore alla spalla non le ha permesso di partecipare al torneo e di conseguenza di fare pubblicità alle sue caramelle a forma di palline da tennis.
Così ho preso la decisione di aiutarla nella promozione mancata di questo originalissimo prodotto.


Sharapova

valutazione: 

giovedì 29 agosto 2013

Eat's - Milano


Leroy - negociant


Eat's di Milano è situato nella centralissima Galleria del Corso, nei piani inferiori dell'Excelsiormilano, il nuovo progetto del gruppo Coin.
Eat's si integra perfettamente nel modello di esclusività della location e disponde di bistrot, di store di alimentari di qualità come però ce ne sono diversi ormai sparpagliati per la penisola ed una enoteca con un gran numero di etichette. Etichette anche decisamente importanti nel panorama enologico mondiale. Ci sono cose pregevoli e d altre meno per come è stata disegnata l'enoteca. Bellissima da vedere la presentazione delle bottiglie sdraiate dietro scaffali di vetro ma a me hanno sempre spiegato che il vino va conservato sì sdraiato ma che la luce diretta sia negativa per la conservazione e l'invecchiamento del vino. I prezzi delle bottiglie sembrano invece altelenanti, alcuni marchi e tipologie risultano più convenienti rispetto alla concorrenza in zona mentre altre hanno ricarichi o prezzi superiori.


Chateau d'Yquem

 
Bistrot

lunedì 26 agosto 2013

Musubi - Milano




Nel pieno centro di Milano che più centro non si può, il riferimento principale è Luini la panetteria in S. Radegonda conosciuta in tutto il mondo tanto da avere i buttafuori per regolare l'affluenza nelle ore di punta. Il Musubi ci confina ed è sull'angolo con di fronte il Milan store, accanto il cantinone, a 20 mt. Mama's burger ed il Savini a 42,5 mt.
Questo è un take-away giapponese aperto da forse un mese dove comunque si fa la fila ma di impiegati milanesi e non di asiatici in gita con nostalgia di casa. 
La gentilezza del personale (per metà italiano e metà asiatico) nello spiegare i piatti proposti e le scritte poco leggibili creano code involontarie anche a pochi giorni dall'apertura. Il servizio invece è rapidissimo e lo spazio interno per poter consumare il frugale pasto è ridotto ad un paio di ripiani dove appoggiarsi. 




Chissà se i nipponici in gita cominceranno ad avere dubbi tra prendere un panzerotto da Luini o una ciotola di riso con gamberi in tempura, una zuppa di miso, un pollo yakitori od un temaki.
Se la qualità dei piatti assaggiati tra quelli rimasti dati i vari "sold out" appesi ai singoli piatti ci potrei ritornare talvolta tra un risottino giallo, una cuteleta o una cassoeula casalinghi.


Gattinara 2007 - Antoniolo




Uno dei produttori principali del nord Piemonte.
L' uva utilizzata per produrre il Gattinara è il nebbiolo e la caratteristica del terroir permette alle uve di esprimere vini meno strutturati se confrontati con il ben più famoso Barolo ma con un'eleganza, una finezza e bevibilità maggiori. Il vino in questione è il Gattinara base ma vengono prodotti anche dei cru da singoli vigneti che hanno una marcia in più.
Visivamente si presenta un colore rosso granato brillante di media intensità, al naso nete di frutti rossi ed una leggera freschezza balsamica lasciano anche un sottofondo di foglie di té. In bocca è ben equilibrato e dalla buona acidità, finisce con una discreta persistenza.

sabato 24 agosto 2013

Domaine de Chevalier blanc 1999

Chi ci capisce qualcosa di vini sa anche che il colore bordeaux deriva dal colore del vino prodotto nella regione di cui Bourdeaux ne è la città capoluogo.
Seppure la maggiore quantità di vigne sia coltivato con uve rosse credo che il vino più conosciuto, il Sauternes, derivi dalla lavorazione di uve a bacca bianca (sauvignon e semillion).
I Sauternes sono però vini dolci, mentre il vino in questione è secco ed è prodotto da una delle poche aziende della zona di Bordeaux che ha come vino principale il bianco secco.
I bianchi di questa zona, come i rossi ed i Sauternes abbisognano di una maturazione lenta per offrirsi al meglio.
Il vino in questione si presenta con un colore dorato compatto e dopo un'oretta dalla stappatura si presenta con note olfattive complesse, importanti e convincenti di frutta matura e note floreali, di fieno e di fumé ma anche di curry. L'impatto al naso non lascia scampo, impossibile non accorgersi di note terziarie che virano verso una leggera ossidazione. In bocca la materia è quasi ingombrante ma la fine acidità risulta decisiva per lasciare la bocca pulita.


Enoteca Guanella - Bormio (SO)


Situata nel pieno centro del grazioso paese dell'alta Valtellina, l'enoteca Guanella nella sua parte posteriore si trasforma in ristorante dall'aspetto moderno e raffinato spinto su toni decisamente bianchi e con alle pareti quadri ed istallazioni che danno colore e vivacità alla sala da pranzo. 



L'attività di enoteca viene a supporto della ristorazione con la formula del diritto di tappo fisso a 10 euro permettendo alla clientela di bere le bottiglie importanti ad un prezzo più conveniente rispetto agli altri ristoranti.
L'alternativa è la possibilità di bere al bicchiere praticamente tutto quello esposto sugli scaffali della parte riservata all'enoteca.
Il menù composto ha l'obbiettivo di soddisfare qualsiasi cliente spaziando da piatti della tradizione, a scelte di mare fino al decisamente poco usuale “filetto di manzo alla Woronoff”. Se proprio dobbiamo fare un appunto riteniamo che i caratteri piccoli non aiutino la lettura.
Essendo di passaggio decidiamo di non appesantirci troppo così la scelta cade su un singolo piatto ed un calice di vino con l'aggiunta del dolce.





La scelta di semplici ma buoni tagliolini ai funghi porcini si contrappone ad un piatto meno comune a queste latitudini come delle delicate linguine alle vongole e gamberi, mentre, anche se dall'aspetto potrebbe sembrare diverso, ci sorprende la tenerissima carne del cervo in civet con nocciole e cipolline.




Per il dessert, tra le varie proposte, ci rivolgiamo alla classica torta pere e cioccolato e a delle altrettanto classiche pesche ripiene.





Una collega all'opera.