lunedì 21 ottobre 2013

Tristezza

Necrologio: si è spento Patrick Bize vigneron enologo di Savigny les Beaune titolare di una delle principali cantine di Borgogna. 
Quando ebbi modo di conoscerlo mi restò impressa nella mente la sua irriverente sincerità inpavida quasi provocatoria.

lunedì 14 ottobre 2013

UMAMI



Chiunque, da sempre è capace di riconoscere quello che le papille gustative trasmettono al cervello:

- sale
- cacao
- zucchero
- limone

Ognuno di questi elementi primari rispecchia i gusti primari che conosciamo e che servono a sopravvivere in primis e a capire cosa stiamo mangiando in seguito.
Una volta raggiunto il benessere, capito quali sono gli elementi velenosi, serviva qualcosa necessario ad essere insoddisfatti di noi stessi e qualcosa che punisse il nostro essere. Non necessariamente ad essere migliori o più raffinati, ma qualcosa che ci impegnasse nel quotidiano tanto per avere qualche grattacapo o problema da risolvere.

Cosa c'è di meglio di trovare un nuovo gusto che le nostre papille gustative siano in grado di riconoscere?
OK, i musi gialli isolani ed ottonati saranno stati "isolati" per taaanto tempo per farci credere che esista l'umami, però siamo noi che abbiamo il compito ed il dovere di confermare o smentire che l'imperatore è un essere superiore indiscutibilmente anche nei confronti del sesso femminile.
L'umami dovrebbe essere considerato il quinto gusto da affiancare all'acido, all'amaro, al dolce ed al salato.
Avete mai decifrato un sapore diverso da questi quattro? No? non capite una beata mazza!!!
Avete mai ciucciato la cartilagine di uno stinco al forno? non avete mai esagerato nel dado quando fate il risotto alla milanese? Non avete mai capito cos'era quella strana sensazione che lascia la "cottura" esagerata delle ossa? Secondo i sudditi del sovrano celeste Akihito (ma non era una razza canina?) quella sensazione asfaltata sulla lingua, a differenza del goudron di tanti vini di Bordeaux, è il 5° sapore che viene chiamato Umami.
Non mi diverte essere preso per i fondelli da nessuno. Se poi non sono napoletani o cubani (professionisti dell'argomento), spiazzate i vostri commensali, fate la figura di chi ne sa di più, tanto è da diverso tempo che se ne parla quindi anche ricercando su gugol qualcosa che parla di umami si trova (il correttore ortografico vi segnerà il rosso ma non fa niente) .
Decidete da soli: l'umami è  il quinto sapore o no?



giovedì 10 ottobre 2013

Domaine Ganevat Grusse en Billat 2010

etichetta

Questo  poco conosciuto (almeno per me) produttore francese dello Jura opera in vigna senza utilizzo di prodotti di sintesi ed in cantina senza fare uso di SO2 e senza filtraggio. Una volta anche il "vino del contadino" era fatto così ma difficilmente si riusciva a bere se solo il palato non era asfaltato. Finchè in vigna non si usano prodotti di sintesi per ottenere grande qualità di materia prima forse necessita di più attenzioni e cure rispetto a che usa diserbanti e concimi, è in cantina che per mantenere stabile e ben conservato il prodotto finito che bisogna essere veramente in gamba. Serve estrema pulizia e particolari attenzioni per non inficiare la qualità del vino. Risultato finale di tutto questo è una più facile beva senza appesantire il fisico. Alla degustazione si presenta di un colore giallo paglierino tenue leggermente velato che rivela l'assenza di filtraggio. I profumi si rvelano sul floreale ed agrumato con una mini nota di legna secca che mi ricorda i pinot bianchi dell'alto adige.
In bocca è vivace, una sferzante acidità stmola le papille gustative a mettersi sull'attenti e la salivazione aumenta. Decisamente un bel prodotto.

giovedì 3 ottobre 2013

Sassi solivi riserva 2009 . Triasso & Sassella

La mia vecchia e cara Valtellina non delude mai, riesce a soddisfare le mie passioni ed i miei piaceri.
Questo vino dal colore granata trasparente e brillante rispecchia al meglio nei profumi ciò che la Valtellina vinicola riesce ad offrire, in bocca è austero e vivace per parecchio tempo.