martedì 16 settembre 2014

Cuvée Annamaria Clementi 2005 Ca' del Bosco



Il Franciacorta riserva in questione è il vino di punta dell'azienda leader della Docg. Viene considerato dalla critica specializzata come la migliore bollicina prodotta nel Belpaese. Per raggiungere tale risultato è necessario un forte impegno e passione nonché grandi capacità e sostanziosi investimenti finanziari.
Risultati che in ca' del Bosco sono riusciti a raggiungere, grazie al patron Maurizio Zanella da sempre convinto nel territorio e con l'obiettivo di raggiungere grandi risultati qualitativi con la sua produzione.

Il vino ha un colore giallo paglierino scarico brillante, le bollicine fini sinuose ed eleganti risalgono in superficie come una sfilata in passerella. L'attacco dei profumi parte con note tostate di leggero caffè e nocciole che lasciano a sensazioni di lieviti, bergamotto e fiori gialli l'equilibrio olfattivo e complesso. Le papille gustative sono sollecitate più dall'acidità che dalla carbonica, una sensazione leggermente amara che non infastidisce ed una persistenza media non contrastano con l'eleganza complessiva alla deglutizione.

Lo stile di vinificazione, la fermentazione malolattica in botti di rovere ed i 7 anni sui lieviti dal soutirage al dégorgement permettono a Ca' del Bosco di ottenere un ottimo prodotto, se solo si avesse a disposizione un terroir grand cru come in Champagne queste bollicine sarebbero nel firmamento a livello mondiale

venerdì 18 aprile 2014

Vini Velenosi - Passerina Brut

Etichetta

Colore: giallo brillante con riflessi verdolini
Olfatto: fiori d'acacia, frutta bianca, cedro
Gusto: perlage fine e persistente fresco e sapido.
Prodotto con il metodo charmat .

Queste informazioni sono prese dal pieghevole appeso al collo della bottiglia, oltre ad alcune ricette per l'utilizzo del vino come ingrediente principale nel cocktail estivi a base di frutta.

Ho come un presentimento da sensitivo televisivo che qualcuno abbia fatto allusioni più o meno approfondite riguardo ad un paio ossimoro. 

Tralascio le malizie e consiglio l'abbinamento con tortellini panna e prosciutto (mi raccomando non quelli preparati da scaldare nel microonde) ed una spruzzata di formaggio che sta bene ovunque. 

venerdì 7 marzo 2014

La Barrique e lo standard della stella


In seguito ad un pranzo presso il ristorante La Barrique di Torino, ho collegato il luogo al fatto che tra i tanti ristoranti visitati negli anni questo si possa prendere come un riferimento classico per la valutazione del riconoscimento più ambito dagli chef (per altri invece è un punto di partenza).
La sala è raccolta e ben isolata dal caotico esterno tra cavalcavia ferroviario e direttrici trafficate della città.
Le tonalità neutre dell'arredamento rendono ovattato rilassante l'ambiente, la musica soffusa e la discreta e corretta professionalità in sala predispongono il cliente al meglio. 
Lo chef presenta una cucina dalle basi solide, rispettose della tradizione e proposte più audaci ma comprensibili e coerenti. Le preparazioni sono ben eseguite senza lasciare alcun dubbio su quale sia l'obbiettivo: accontentare il cliente senza lasciare dubbi se quello nel piatto era voluto oppure un errore di preparazione.





amuse bouche

agnolotti ai tre arrosti

cosciotto di capretto

anatra al pepe di sechuan

sorbetto

martedì 18 febbraio 2014

l'equazione del Condrieu

Pamela Anderson


Alzi la mano chi durante le feste di Natale NON ha mai abbinato panettone o pandoro con la cuvée imperiale di Berlucchi.
Con i dolci si abbinano vini dolci e la cuvée imperiale non è dolce.
Pazienza. Non è mai morto nessun per un abbinamento sbagliato.

I vini sono spesso oggetto di paragone con altro al di fuori del vino: abbinare il vino con la musica è quasi scontato. Abbinarlo con i sigari è più difficile. POi c'è chi li vuole paragonare a squadre di calcio.
Tutto questo è decisamente relativo alle esperienze personali..

Viognier


Mi risulta invece estremamente più difficile evitare il paragone tra un vitigno ed una donna famosa se il vitigno è il viognier e la donna è una bionda, formosa, accondiscendente, più o meno piacente in base ad altri parametri. con un "ma" finale sempre uguale. Se manca di acidità più o meno accentuata fa in fretta ad annoiare anche il più assetato e curioso. 
Sinceramente però ogni tanto diventa importante e/o necessario rinfrescare il ricordo, e se questo ricordo fosse una Pamela in piena forma non è difficile avere dei buoni ricordi.

La vera differenza tra un Condrieu con profumi di frutta disidratata come ananas e albicocca, cera e violetta, un po' di tostatura con l'aggiunta di un filo di freschezza e di parecchio alcol e la suddetta tipica bionda più o meno rifatta è il costo necessario all'inutile ricerca dell'acidità.