venerdì 23 agosto 2013

Chalet Mattias - Livigno (SO)



Situato fuori dal caotico centro "commerciale" di Livigno, lo chalet Mattias ci accoglie in una bella giornata estiva ma leggermente ventilata che ci convince a pranzare all'interno. Meglio evitare di innervosirsi con tovaglioli svolazzanti e piatti che si raffreddano troppo velocemente anche se il gradevole giardino estivo invoglia non poco.
L'arredamento della piccola sala da pranzo, come ci si aspetta da un ristorante a oltre 1800 mt di quota  rispecchia fedelmente la tradizione di montagna. 
Lo chef Mattias Peri che per primo in Valtellina è stato insignito della stella Michelin già dal 2009, propone una cucina di tradizione rivisitata, rinnovata in chiave moderna con qualche tocco creativo ma senza scostarsi molto da  quello che la clientela cerca quando frequenta certi luoghi. Esistono anche percorsi e menù con piatti di più ampio respiro e creatività per soddisfare le esigenze di chi sentisse il bisogno di spaziare ed evadere. 

Notevole la carta dei vini che conta oltre 700 referenze e la selezione di distillati vi invoglierà a finire il pranzo con un rinforzino finale sempre che non si debba guidare (i tornanti non permettono alcuna distrazione).
La nostra scelta dei menù si rivolge alla tradizione che prevede come amuse bouche una bruschetta vista in chiave moderna essendo servita in una tazzina sotto forma di spuma.


 un’entrata di vera tradizione e cioè dell’ ottima bresaola con gli sciatt (tipiche frittelle di grano saraceno ripiene di formaggio). A seguire degli intriganti e gustosi gnocchi di ortiche (raccolte nei prati circostanti) con spuma di casera un piatto che viste le materie prime utilizzate sarebbe facile riuscire ad avere un risultato rustico e greve, invece lo chef ce lo ha ha proposto in una versione decisamente elegante . mentre il piatto di carne era composto da golosissime e tenerissime guance di maiale e di manzo brasate e cotte con preparazioni differenti ma ugualmente saporite e sapide accompagnate da una fetta di polenta.


 Abbiamo anche provato un piatto di gamberi spadellati al vin santo su insalata di frutta e verdura decisamente fuori dalla tradizione ma che rivelano anch’essi le ottime capacità tecniche della cucina di Mattias Peri.

Per finire in bellezza niente di meglio che una creme brulée alle gemme di pino e crema di rabarbaro ed una deliziosa torta  Sacher rivisitata con e gelato ai lamponi.



Il pranzo è stato accompagnato da una bottiglia selezionata tra la vasta carta dei vini del ristorante, un vino difficile da reperire e che forse non ha mai ricevuto le attenzioni che meritava da parte della critica. 


Quando si trova un Rosso 1997 di Gravner a certi prezzi è meglio non rischiare ed andare sul sicuro. Il vino è quanto di meglio si possa trovare sul mercato per la sua fine ed elegante espressività al naso, mai esagerato, ben definito negli aromi primari e secondari e leggere note terziarie, complesso come dovrebbe essere un grande vino in età matura, equilibrato al naso e mai aggressivo in bocca, lungamente persistente e dalla bassa gradazione alcolica che lo mette ai vertici assoluti per bevibilità e per tutela del proprio fegato.

Valutazione: 



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