venerdì 30 agosto 2013

Sugarpova

Sugarpova


La notizia è sufficientemente fresca, una delle più brave tenniste al mondo e probabilmente la più bella in termini assoluti ha tentato di cambiare il suo cognome per un breve periodo di tempo, coincidente con gli U.S. open a Flushing Meadows così da potersi fare pubblicità gratuita. Infatti l'anno passato la bellissimima Maria è diventata imprenditrice nel settore delle caramelle.
Purtroppo per Lei un dolore alla spalla non le ha permesso di partecipare al torneo e di conseguenza di fare pubblicità alle sue caramelle a forma di palline da tennis.
Così ho preso la decisione di aiutarla nella promozione mancata di questo originalissimo prodotto.


Sharapova

valutazione: 

giovedì 29 agosto 2013

Eat's - Milano


Leroy - negociant


Eat's di Milano è situato nella centralissima Galleria del Corso, nei piani inferiori dell'Excelsiormilano, il nuovo progetto del gruppo Coin.
Eat's si integra perfettamente nel modello di esclusività della location e disponde di bistrot, di store di alimentari di qualità come però ce ne sono diversi ormai sparpagliati per la penisola ed una enoteca con un gran numero di etichette. Etichette anche decisamente importanti nel panorama enologico mondiale. Ci sono cose pregevoli e d altre meno per come è stata disegnata l'enoteca. Bellissima da vedere la presentazione delle bottiglie sdraiate dietro scaffali di vetro ma a me hanno sempre spiegato che il vino va conservato sì sdraiato ma che la luce diretta sia negativa per la conservazione e l'invecchiamento del vino. I prezzi delle bottiglie sembrano invece altelenanti, alcuni marchi e tipologie risultano più convenienti rispetto alla concorrenza in zona mentre altre hanno ricarichi o prezzi superiori.


Chateau d'Yquem

 
Bistrot

lunedì 26 agosto 2013

Musubi - Milano




Nel pieno centro di Milano che più centro non si può, il riferimento principale è Luini la panetteria in S. Radegonda conosciuta in tutto il mondo tanto da avere i buttafuori per regolare l'affluenza nelle ore di punta. Il Musubi ci confina ed è sull'angolo con di fronte il Milan store, accanto il cantinone, a 20 mt. Mama's burger ed il Savini a 42,5 mt.
Questo è un take-away giapponese aperto da forse un mese dove comunque si fa la fila ma di impiegati milanesi e non di asiatici in gita con nostalgia di casa. 
La gentilezza del personale (per metà italiano e metà asiatico) nello spiegare i piatti proposti e le scritte poco leggibili creano code involontarie anche a pochi giorni dall'apertura. Il servizio invece è rapidissimo e lo spazio interno per poter consumare il frugale pasto è ridotto ad un paio di ripiani dove appoggiarsi. 




Chissà se i nipponici in gita cominceranno ad avere dubbi tra prendere un panzerotto da Luini o una ciotola di riso con gamberi in tempura, una zuppa di miso, un pollo yakitori od un temaki.
Se la qualità dei piatti assaggiati tra quelli rimasti dati i vari "sold out" appesi ai singoli piatti ci potrei ritornare talvolta tra un risottino giallo, una cuteleta o una cassoeula casalinghi.


Gattinara 2007 - Antoniolo




Uno dei produttori principali del nord Piemonte.
L' uva utilizzata per produrre il Gattinara è il nebbiolo e la caratteristica del terroir permette alle uve di esprimere vini meno strutturati se confrontati con il ben più famoso Barolo ma con un'eleganza, una finezza e bevibilità maggiori. Il vino in questione è il Gattinara base ma vengono prodotti anche dei cru da singoli vigneti che hanno una marcia in più.
Visivamente si presenta un colore rosso granato brillante di media intensità, al naso nete di frutti rossi ed una leggera freschezza balsamica lasciano anche un sottofondo di foglie di té. In bocca è ben equilibrato e dalla buona acidità, finisce con una discreta persistenza.

sabato 24 agosto 2013

Domaine de Chevalier blanc 1999

Chi ci capisce qualcosa di vini sa anche che il colore bordeaux deriva dal colore del vino prodotto nella regione di cui Bourdeaux ne è la città capoluogo.
Seppure la maggiore quantità di vigne sia coltivato con uve rosse credo che il vino più conosciuto, il Sauternes, derivi dalla lavorazione di uve a bacca bianca (sauvignon e semillion).
I Sauternes sono però vini dolci, mentre il vino in questione è secco ed è prodotto da una delle poche aziende della zona di Bordeaux che ha come vino principale il bianco secco.
I bianchi di questa zona, come i rossi ed i Sauternes abbisognano di una maturazione lenta per offrirsi al meglio.
Il vino in questione si presenta con un colore dorato compatto e dopo un'oretta dalla stappatura si presenta con note olfattive complesse, importanti e convincenti di frutta matura e note floreali, di fieno e di fumé ma anche di curry. L'impatto al naso non lascia scampo, impossibile non accorgersi di note terziarie che virano verso una leggera ossidazione. In bocca la materia è quasi ingombrante ma la fine acidità risulta decisiva per lasciare la bocca pulita.


Enoteca Guanella - Bormio (SO)


Situata nel pieno centro del grazioso paese dell'alta Valtellina, l'enoteca Guanella nella sua parte posteriore si trasforma in ristorante dall'aspetto moderno e raffinato spinto su toni decisamente bianchi e con alle pareti quadri ed istallazioni che danno colore e vivacità alla sala da pranzo. 



L'attività di enoteca viene a supporto della ristorazione con la formula del diritto di tappo fisso a 10 euro permettendo alla clientela di bere le bottiglie importanti ad un prezzo più conveniente rispetto agli altri ristoranti.
L'alternativa è la possibilità di bere al bicchiere praticamente tutto quello esposto sugli scaffali della parte riservata all'enoteca.
Il menù composto ha l'obbiettivo di soddisfare qualsiasi cliente spaziando da piatti della tradizione, a scelte di mare fino al decisamente poco usuale “filetto di manzo alla Woronoff”. Se proprio dobbiamo fare un appunto riteniamo che i caratteri piccoli non aiutino la lettura.
Essendo di passaggio decidiamo di non appesantirci troppo così la scelta cade su un singolo piatto ed un calice di vino con l'aggiunta del dolce.





La scelta di semplici ma buoni tagliolini ai funghi porcini si contrappone ad un piatto meno comune a queste latitudini come delle delicate linguine alle vongole e gamberi, mentre, anche se dall'aspetto potrebbe sembrare diverso, ci sorprende la tenerissima carne del cervo in civet con nocciole e cipolline.




Per il dessert, tra le varie proposte, ci rivolgiamo alla classica torta pere e cioccolato e a delle altrettanto classiche pesche ripiene.





Una collega all'opera.



Radice 2011 - Paltrinieri

 Lambrusco di Sorbara in purezza rifermentato in bottiglia.
Prodotto da una delle cantine che ritengono la qualità come principio fondamentale del proprio lavoro. Presentato con tappo raso ficelé (legato con lo pago ma in francese fa più figo)  il vino risulta di un colore rosato buccia di cipolla intenso e bollicine fini e persistenti. I profumi dopo qualche minuto di assestamento si propongono con note fruttate di frutti rossi, in bocca è decisamente acidulo ma con note gourmard che lo assecondano. Sinceramente non saprei che consigli dare per l'abbinamento ma sono certo che in Francia lo saprebbero servire tranquillamente al posto di un Kyr royale senza che nessuno se ne accorga.


Radice - Paltrinieri

p.s. non diteglielo (ai francesi) potrebbero offendersi ma ne coglierebbero l'opportunità.

venerdì 23 agosto 2013

Chalet Mattias - Livigno (SO)



Situato fuori dal caotico centro "commerciale" di Livigno, lo chalet Mattias ci accoglie in una bella giornata estiva ma leggermente ventilata che ci convince a pranzare all'interno. Meglio evitare di innervosirsi con tovaglioli svolazzanti e piatti che si raffreddano troppo velocemente anche se il gradevole giardino estivo invoglia non poco.
L'arredamento della piccola sala da pranzo, come ci si aspetta da un ristorante a oltre 1800 mt di quota  rispecchia fedelmente la tradizione di montagna. 
Lo chef Mattias Peri che per primo in Valtellina è stato insignito della stella Michelin già dal 2009, propone una cucina di tradizione rivisitata, rinnovata in chiave moderna con qualche tocco creativo ma senza scostarsi molto da  quello che la clientela cerca quando frequenta certi luoghi. Esistono anche percorsi e menù con piatti di più ampio respiro e creatività per soddisfare le esigenze di chi sentisse il bisogno di spaziare ed evadere. 

Notevole la carta dei vini che conta oltre 700 referenze e la selezione di distillati vi invoglierà a finire il pranzo con un rinforzino finale sempre che non si debba guidare (i tornanti non permettono alcuna distrazione).
La nostra scelta dei menù si rivolge alla tradizione che prevede come amuse bouche una bruschetta vista in chiave moderna essendo servita in una tazzina sotto forma di spuma.


 un’entrata di vera tradizione e cioè dell’ ottima bresaola con gli sciatt (tipiche frittelle di grano saraceno ripiene di formaggio). A seguire degli intriganti e gustosi gnocchi di ortiche (raccolte nei prati circostanti) con spuma di casera un piatto che viste le materie prime utilizzate sarebbe facile riuscire ad avere un risultato rustico e greve, invece lo chef ce lo ha ha proposto in una versione decisamente elegante . mentre il piatto di carne era composto da golosissime e tenerissime guance di maiale e di manzo brasate e cotte con preparazioni differenti ma ugualmente saporite e sapide accompagnate da una fetta di polenta.


 Abbiamo anche provato un piatto di gamberi spadellati al vin santo su insalata di frutta e verdura decisamente fuori dalla tradizione ma che rivelano anch’essi le ottime capacità tecniche della cucina di Mattias Peri.

Per finire in bellezza niente di meglio che una creme brulée alle gemme di pino e crema di rabarbaro ed una deliziosa torta  Sacher rivisitata con e gelato ai lamponi.



Il pranzo è stato accompagnato da una bottiglia selezionata tra la vasta carta dei vini del ristorante, un vino difficile da reperire e che forse non ha mai ricevuto le attenzioni che meritava da parte della critica. 


Quando si trova un Rosso 1997 di Gravner a certi prezzi è meglio non rischiare ed andare sul sicuro. Il vino è quanto di meglio si possa trovare sul mercato per la sua fine ed elegante espressività al naso, mai esagerato, ben definito negli aromi primari e secondari e leggere note terziarie, complesso come dovrebbe essere un grande vino in età matura, equilibrato al naso e mai aggressivo in bocca, lungamente persistente e dalla bassa gradazione alcolica che lo mette ai vertici assoluti per bevibilità e per tutela del proprio fegato.

Valutazione: